Caro Dario
Ti scrivo un sunto di quello che è successo al campo di Onna.
Sabato 13 giugno i volontari che prestavano servizio in tenda ricevono la visita dell’ufficiale medico responabile del COM5,di cui la frazione di Onna fa parte.
Dopo un breve e deciso interrogatorio,ai colleghi viene richiesto un recapito telefonico del responsabile della nostra “associazione”,e,gli viene dato il mio numero di telefono.
Mercoledì 17 giugno ricevo la telefonata ufficiosa del medesimo responsabile sanitario che mi comunica di aver relazionato al DICOMAC de L’Aquila (organismo di controllo di tutti i servizi alla popolazione in zone di emergenza,gestito ed organizzato da militari) a proposito delle “anomalie” del nostro intervento di volontariato. Nello specifico mi viene contestato che non essendo costituiti come associazione o ONLUS non siamo registrabili presso lo stesso DICOMAC e quindi scoperti da assicurazione,non accreditabili presso i campi e tendopoli, e cosa piu grave non coordinati e controllati nei nostri servizi sanitari alla popolazione dalla figura di un medico responsabile.
Alla mia opposizione,che faceva notare all’ufficiale, che era piu di un mese e mezzo che era stato attivato questo servizio,e,che la popolazione ne aveva ricavato solo giovamento la risposta laconica è stata che forme di volontariato spontaneo possono essere tollerate nel periodo immediatamente successivo alla calamità,ma,adesso che l’emergenza è finita, bisogna tornare all’ordine.
La telefonata terminava con l’invito a sospendere il servizio fin tanto che non ci fosse una autorizzazione ufficiale del DICOMAC.
Ho telefonato anche al DICOMAC, e,mi è stato detto che la prassi vuole che questo organismo possa valutare progetti operativi presentati solo da enti già accreditati.
Visto che per costituire una associazione di volontariato od una ONLUS,registrarla negli uffici comunali o regionali,presentarsi con un progetto operativo al DICOMAC,ottenere l’eventuale approvazione ed autorizzazione puo voler dire aspettare mesi; mi sto dando da fare per trovare associazioni di volontari già accreditate che possano eventualmente “accoglierci” come eventuali ospiti operosi;ho un paio di contatti ed in settimana dovrei saper qualcosa.
Quello che mi dispiace è che la macchina sia stata fermata proprio mentre stava partendo lanciata…….
Fermo nel convincimento che non bisogna mai abbattersi e che dal superamento delle difficoltà se ne esce sempre rafforzati,sto concretizzando il pensiero di costituirla veramente una ONLUS;……anche medici senza frontiere ed Emergency avranno cominciato in qualche modo, quella passata di esperienza ad Onna (che per me non è ancora terminata) potrebbe diventare il punto di partenza per attività analoghe da esportare anche altrove,io lancio l’idea,se vuoi se ne puo parlare
Un Abbraccio
Federico Carosi