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La penna: impugnatura e postura

(Ne uccide più la penna che la spada) di Renzo Spanu
Il sottotitolo è meno metaforico di quanto si possa immaginare: ci sono tantissime schiene “uccise” da penne usate male.
L’idea di questo articolo mi è venuta aiutando i miei figli nello svolgimento dei compiti scolastici.
Matite corte all’inverosimile, penne di forme strane, pennarelli giganteschi o minuscoli: il corredo scolastico spesso è veramente astruso. Il risultato? Quaderni pieni di intraducibili geroglifici, compiti che le insegnanti a malapena traducono, continue liti tra genitori e figli.

impugnature1La questione è molto semplice: come ogni attività umana, anche la scrittura ed il disegno hanno bisogno di strumenti adatti.
Adatti per età, adatti per lo scopo, adatti per la durata del compito da svolgere.
Oltre all’adeguatezza dello strumento, è necessario anche un addestramento all’uso.
Per documentarmi meglio (e capire in prima persona come aiutare i miei figli) ho cercato in rete e ho trovato un sito che si chiama http://www.disgrafie.eu.
Questa associazione si occupa di rieducare la scrittura in tutti quei casi in cui un gesto grafico poco efficiente possa trasformarsi in un vizio che compromette il rendimento scolastico, l’autostima del bambino e anche la postura.
Ovviamente si occupano anche di altri aspetti legati al gesto grafico non adeguato.
Non entro nello specifico della rieducazione svolta dalla AED ma mi sembra utile fornire esempi semplici e chiari su come un gesto elementare possa essere causa di disturbi posturali e motori se non viene svolto con strumenti adatti e con gesti studiati attentamente.
Cercando un esempio chiaro e semplice per comprendere quanto la postura e lo sviluppo venga influenzato anche da gesti e da strumenti quotidiani, prendiamo l’esempio del tennis.
Per giocare a tennis, si usa la racchetta. E fin qui siamo tutti d’accordo.
La racchetta, però, deve avere specifiche caratteristiche che si devono accordare all’età, alla statura, alla forza ed alle caratteristiche di gioco del tennista.
Immaginiamo di dover giocare con una racchetta troppo corta o troppo pesante. I primi tempi sarà molto faticoso e poco fruttuoso. Poi il gesto si adeguerà alla racchetta sbagliata e si può ipotizzare anche di vincere qualche set.
Ma cosa accade quando ci si adegua alla racchetta sbagliata? Il nostro corpo inizia a modificare in modo molto rapido la postura e tutti gli aggiustamenti necessari per battere, rispondere con un dritto o con un rovescio.
Queste modificazioni, purtroppo, se non vengono gestite e corrette subito possono provocare schemi corporei e motori irreversibili o comunque sia di difficile gestione.
Torniamo ai bambini. Se si corregge da subito il modo viziato di usare la penna (e per “subito” intendo nei primi anni di vita scolastica) e si forniscono supporti adeguati i benefici saranno tantissimi.
Ad esempio, un’impugnatura sbagliata mette in tensione eccessiva e costante tutte le strutture muscolari e fasciali del polso, del gomito e della spalla. Di conseguenza, anche la colonna vertebrale e l’appoggio sul bacino dovrà adeguarsi a nuove tensioni fasciali.
A questo riguardo quelli di voi più curiosi e volenterosi possono guardarsi questo interessante articolo di Milena Catucci (sempre dal sito dell’AED) che spiega in maniera molto dettagliata le implicazioni sulla postura di un’impugnatura scorretta

Come per la racchetta da tennis sbagliata, all’inizio il bambino avrà qualche fastidio. Poi, la sua postura da seduto e il suo schema motorio si modificheranno e non ci saranno più fastidi. La scomparsa dei fastidi non significa che la postura è migliorata ma che si è talmente modificata che ci saranno dolori e fastidi in età più avanzata.
A tutto ciò, aggiungiamo anche che una prensione errata della penna o della matita si traduce anche in una grafia molto spesso di difficile comprensione che innesca anche meccanismi psicologici e difficoltà nel rendimento scolastico (se scrivo male, non capisco ciò che scrivo e compio errori di lieve entità che però compromettono un tema o un compito di matematica)

prensione-corretta-300x179A questo indirizzo, trovate un utilissimo documento in PDF in cui vengono descritti i principali difetti di impugnatura e la soluzione adottabile a breve termine.
Guardate i vostri figli o i vostri nipoti (o magari guardatevi la mano mentre scrivete una lettera o la lista della spesa) e cercate di vedere se rientrate in uno dei casi descritti da Mariangela Bonfigli.
Dal punto di vista dell’osteopata, un bambino che trascorre le sue 5/6 ore a scuola in modo adeguato sarà un adolescente che avrà pochissimi disturbi alla colonna vertebrale ed un adulto che non visiterà spesso l’osteopata!
Quindi, quando diciamo che “ne uccide più la penna che la spada” non siamo poi così tanto esagerati!

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