di Renzo Spanu. Il titolo di oggi riporta una massima di Dario Vitale, uno dei miei maestri del mestiere dell’osteopata.
L’anatomia e la fisiologia del nostro corpo è, per certi versi, semplice.
Una articolazione così come si muove in una determinata direzione, allo stesso modo può “guastarsi”.
PAVIMENTO PELVICO: PERCHÈ SI SCASSA?
Nell’articolo precedente, avevamo detto che, su basi scientifiche, il pavimento pelvico non è una amaca ma una cupola. E tale forma si modifica nel momento in cui si contraggono i muscoli del perineo o quando si effettua il torchio addominale (modo gentile per definire lo sforzo per fare la cacca).
Ma il pavimento pelvico non vive in un universo parallelo, completamente avulso da tutto il resto.
Ad ogni atto respiratorio, riceve la spinta dei visceri addominali che, a loro volta, sono spinti verso il basso dal diaframma toracico.
Se la spinta è uniforme e “fisiologica”, il pavimento pelvico ha tutte le possibilità di contrastare e supportare questo movimento.
Ma se, per una serie di motivi, le pressioni addominali perdono la loro fisiologia, allora anche il pavimento pelvico subirà delle sollecitazioni eccessive.
Quando avevo parlato di Finet e WIlliame, avevo introdotto il concetto di pressione addominale.
Ora, parlando del pavimento pelvico, riprendo quel concetto.
COSA SUCCEDE AL PAVIMENTO PELVICO SE NELL’ADDOME SI PERDE L’ARMONIA DELLE PRESSIONI?
La classica forma a cupola tende a ridursi, ed il pavimento pelvico si irrigidisce in una contrazione eccentrica e perde parte della sua elasticità (la faccio molto breve e semplice per non annoiarvi…!)
Quindi, il risultato è un pavimento pelvico che è meno “cupoloso” e non reagisce adeguatamente alle sollecitazioni che provengono dall’alto e dal basso.
Vi ricordate che forma assumeva il pavimento pelvico nella contrazione per trattenere la pipì? Si abbassava.
IN UN PAVIMENTO PELVICO CHE NON HA PIÙ LA FORMA DI UNA CUPOLA, LA CONTRAZIONE CONCENTRICA REITERATA PROVOCA SOLAMENTE UN MAGGIOR IRRIGIDIMENTO.
Un esempio?
Se avete un crampo, la cosa da fare è cercare di far tornare il muscolo con il crampo ad una lunghezza confortevole. Provate a contrarre il muscolo sul quale state avendo il crampo, poi mi direte che cosa si prova.
Ecco. Fatti senza controllo, senza un addestramento adeguato e senza una valutazione iniziale, gli esercizi di Kegel non sono molto utili.
PAVIMENTO PELVICO E OSTEOPATIA: UN CONNUBIO OTTIMALE
L’approccio osteopatico al pavimento pelvico è abbastanza semplice: in prima battuta, si tratta di trovare ed eliminare le cause che mettono in disfunzione il perineo. Quindi si indagano e si trattano tutte le strutture che compongono il bacino e tutte quelle circostanti.
Poi, si lavora in modo da ripristinare la funzionalità fisiologica.
Ecco: quando il pavimento pelvico avrà nuovamente un suo movimento fisiologico, allora sarà utile eseguire (sempre dopo un adeguato training) alcuni esercizi per il perineo che possono comprendere anche quelli di Kegel.