(di Dario vitale) Cari colleghi,
quest’anno si è concluso per voi un percorso non solo di studi, ma di ricerca e di evoluzione professionale e personale: l’osteopatia (almeno per come la intendiamo noi di EOP) non cambia solo il proprio modo di lavorare ma il modo di vedere la vita.
Dopo avervi rinnovato i miei complimenti più sinceri per il lavoro svolto, voglio riallacciarmi al discorso di Paolo La Valle per sottolinearne alcuni punti – molto importanti – che forse nel clamore della festa sono passati senza la necessaria riflessione.
C’è per tutti la possibilità di continuare a frequentare i nostri corsi, sfruttatela per affinare gli strumenti di lavoro che vi abbiamo dato – diceva Paolo – adesso, da professionisti al di fuori di una routine scolastica, è il momento.
E qua esce fuori una deformazione di pensiero molto comune tra gli studenti che deriva (lo abbiamo detto mille volte) dalla scuola ufficiale: prestare più attenzione al titolo – al pezzo di carta – che alla formazione e quindi adesso, una volta liberi da questa “attenzione”, potete finalmente concentrarvi su quello che noi vogliamo veramente darvi: i concetti.
Ed un’altra visione distorta ereditata dalla scuola “ufficiale”, che stiamo cercando di eradicare è quella di fare più attenzione alle tecniche che ai concetti che stanno dietro.
È naturale che abbiate ancora delle incertezze, delle insicurezze, non potrebbe essere altrimenti, ma non cadete nella trappola che, per insicurezza, andiate in cerca di qualcosa di sempre nuovo – che sia un metodo diagnostico o una tecnica – che risolva definitivamente tutti i vostri dubbi e le vostre paure. È così che si rischia di diventare quelli che un maestro chiamava “i pellegrini del metodo”, studenti a vita che si spostano di seminario in seminario a caccia di nuovi trucchetti, nuovi gadget con cui tentare di risolvere la loro mancanza di una visione coerente.
Contro questa tendenza noi ci siamo schierati in maniera netta e decisa, chiamando ad insegnare solo professionisti di successo, perché trasmettessero solo le cose che realmente usano nella loro pratica di studio, e non nozioni imparate sui libri, come i tanti “disoccupati dell’insegnamento” – adesso cito Alain – gente che insegna con gli studi vuoti. E sempre in questa direzione abbiamo scelto di “potare” il nostro programma di insegnamento – anche a scapito della nostra immagine – per erogare il massimo delle Competenze (e relative Conoscenze ed Abilità) che possiamo passare in maniera efficace (cioè insegnarle e verificare che siano state integrate senza ombra di dubbio). L’ obiettivo è fare di voi dei professionisti con tutti i numeri per affermarsi. Badate bene, quando parliamo di successo, il dato materiale, i soldi, sono e rimangono un effetto collaterale, dove quello che conta sono le relazioni umane, i ritorni energetici, la gioia e la soddisfazione di lavorare bene…ma è chiaro che questo circolo virtuoso per chi, dopo anni di professione, fa a stento dieci sedute a settimana non è partito.
Che altro dirvi….
Siate ambiziosi, puntate alto; siate coraggiosi per perseguire i vostri obiettivi; siate onesti intellettualmente, non barate nel lavoro e negli affetti; lottate per una felicità vera, quella della realizzazione del proprio vero io, non c’è altro scopo nella vita.
* per i due gruppi potete scaricare la versione alla massima risoluzione per la stampa cliccando sull’immagine relativa.