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Quando le donne avevano la coda

foto-donna-con-coda

di Renzo Spanu
State calme, lettrici! E leggete tutto l’articolo: alla fine vi svelerò perchè ho scelto questo titolo!
Oggi voglio parlarvi degli organi vestigiali…ma prima vi fornisco la definizione del vocabolario Treccani, che chiarisce in modo rapido l’argomento di oggi

vestigiale agg. [dall’ingl. vestigial, der. di vestige «vestigio, traccia»]. –

1. In biologia, di organo che in una specie o gruppo di specie è atrofizzato e non funzionale e che, al contrario, permane completamente sviluppato e funzionale in altre specie affini, come, ad esempio, le ossa pelviche che persistono in alcune balene ma che non sono più necessarie in quanto queste ultime hanno perso gli arti posteriori. Anche sinon. di rudimentale, nel sign. biologico.

Tutto chiaro? Sicuri?
Vabbè, nel dubbio vado avanti.
Quindi oggi parleremo di organi che un tempo ci servivano ma che adesso non usiamo più.
Partiamo con quello più particolare, ovvero l’organo vomeronasale.

nasogatto

Si tratta di un vero e proprio recettore di odori, ma non quelli normali che recepiamo noi umani. L’organo vomeronasale percepisce i feromoni, ovvero quei messaggeri chimici che trasmettono informazioni tra individui della stessa specie.
Attualmente noi umani percepiamo il profumo dell’arrosto di nonna e la puzza di sudore sull’autobus. Forse qualcuno (ad esempio chi lavora nell’industria cosmetica) percepisce l’aroma di rosa canina all’interno di un bouquet di profumi.
Invece, i nostri amici gatti hanno ancora perfettamente funzionante quest’organo. Tant’è vero che percepiscono i feromoni!
E come sappiamo quando un gatto percepisce i feromoni?
Perchè fa così!
Il gatto, quando percepisce odori particolari o quando sente i feromoni di altri gatti fa il flehmen, ovvero arriccia il labbro superiore inspirando e permettere così all’organo vomeronasale (che comunica con il palato) di registrare questo nuovo odore.
Quindi, se il vostro gatto fa la faccia schifata quando annusa una pentola in cucina…non vi ha giudicato come se foste dei pessimi cuochi! (per la cronaca, anche altri mammiferi fanno il flehmen, tra cui il cavallo ed il tapiro..ma sono meno carini e coccolosi dei gatti)

Gli altri due organi di cui parleremo oggi sono la plica semilunare e i muscoli auricolari.
Nel primo caso, è un “rimasuglio” della membrana nittitante, conosciuta anche come terza palpebra. Anche qui, potete vederla in azione se osservate il vostro gatto mentre prende sonno. Vi sembrerà un mostro in agguato ma in realtà è la membrana nittitante che lentamente cala per proteggere l’occhio.
La stessa membrana la potete vedere anche nei rettili e negli uccelli. E nello squalo. Il quale assume un aspetto decisamente preoccupante, quando gli…cala la palpebra.
E noi? Dove sta la nostra? E, soprattutto, serve a qualcosa?
Serve eccome! Non ha più la funzione di copertura ma serve comunque per mantenere valida la lubrificazione dell’occhio.

occhio
E i muscoli auricolari?
Gli animali sono in grado di ruotare il padiglione auricolare per indirizzarlo verso la sorgente del rumore che li mette in allarme. Inoltre il movimento auricolare migliora la circolazione sanguigna e previene le orecchie dell’animale dal congelamento, in caso di basse temperature.
Noi ce li abbiamo i muscoli auricolari?
Si, peccato che non li usiamo più…
Ma perchè noi esseri umani non abbiamo più sviluppate certe strutture anatomiche?
L’evoluzione ci ha portato a potenziare le “funzioni superiori”.
Per esempio, il pericolo che gli animali percepiscono con gli odori, noi cerchiamo di captarlo dalla situazione che ci circonda.
Non usiamo più la terza palpebra e, se ne abbiamo bisogno, ci mettiamo occhiali protettivi.
E le orecchie? Beh, giriamo la testa o guardiamo nello specchietto retrovisore (artrosi permettendo)

Infine, vi spiego perchè ho scelto questo titolo: è un film del 1970 di Pasqaule Festa Campanile con Senta Berger e Giuliano Gemma.

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