“La vita è movimento”, questo aforisma, chi mastica un po’ di osteopatia l’avrà sentito dire o l’avrà ripetuto, senza forse coglierne tutte le implicazioni.
La vera felicità sta nello sviluppare pienamente le proprie potenzialità di essere umano.
E l’essere umano è fatto per muoversi e realizzarsi attraverso il movimento.
Uno stile di vita “auto – TV – computer” toglie all’uomo la sua principale finalità, costituendo uno dei presupposti dell’infelicità che permea la nostra società.
Restituire all’individuo la propria mobilità è un atto non solo terapeutico, ma getta le basi per un diverso modo di pensare e di agire.
La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) propone una visione “sistemica” del corpo, dove la vecchia concezione di un cervello – sede del pensiero e della coscienza – che comanda tutto il resto è stata definitivamente relegata nel museo della scienza.
Nel “nuovo corpo” il cervello è solo una centralina – come quella dell’auto – e non solo la mente, ma anche le emozioni si generano in ogni singola cellula e pervadono tutto il nostro essere.
A riprova di ciò, la produzione di neuromediatori (molecole con cui comunica il sistema nervoso) ritenute esclusivo appannaggio dei neuroni, è stata riscontrata in molte altre popolazioni cellulari.
Noi pensiamo con il nostro corpo, ci emozioniamo con il nostro corpo, siamo il nostro corpo.
Il movimento è pensiero, è emozione, è vita!
Sanare la frattura prodotta da Cartesio, la cui conseguenza più drammatica è il materialismo che funesta la nostra epoca, riunire “res cogitans” e “res extensa” è la sfida che tutti dobbiamo affrontare sia a livello individuale che come società.
L’osteopatia può dare il suo contributo a patto che, oltre a “levare” il sintomo, nei nostri studi si cominci a parlare, attraverso il movimento, di qualità della vita, di armonia, di felicità.
La felicità è rivoluzionaria, e di una pacifica rivoluzione – che passi attraverso un’evoluzione spirituale dei singoli – la nostra società ha bisogno, se vogliamo una speranza per noi e per i nostri figli.