Questa rubrica sulla donna in gravidanza sarà costituita da diversi articoli; è aperta a tutte le correnti di opinione e a tutti: ginecologi, ostetriche, osteopati e soprattutto donne, donne che hanno partorito con o senza problemi o donne in attesa che cercano informazioni sul parto fisiologico/naturale . Le donne devono essere le vere protagoniste di questa rubrica.
La direzione dell’EOP spera ricevere le vostre riflessioni e/o le vostre ricerche che saranno pubblicate (sempre sotto la responsabilità dell’autore).
Questo tema della donna in gravidanza è di grande interresse per la nostra scuola di osteopatia.
In effetti, l’osteopata e l’osteopatia possono contribuire al benessere della donna incinta (e indirettamente al feto) durante la gravidanza e dopo il parto.
Durante la gravidanza, le principali applicazioni dell’osteopatia sono: la preparazione al parto fisiologico, la ginnastica e la tonificazione del perineo, la terapia antalgica dei dolori causati dalle modificazione posturale vertebrale, le lombosciatalgie ecc.
Dopo il parto naturale o no (cesareo, epidurale…) una osteopata dovrebbe essere la regola per la rimessa in “forma” e in “funzioni” di tutta la meccanica pelvica e perineale, per la depressione post partum…
Aspettiamo le vostre riflessioni.
Qualche riflessione presa qua e là
La posizione supina
- In “La fisiologia del riflesso espulsiva” (rivista francese “ Ostetricia, n. 325 del 03/2004”), il Dott. B. de Gasquet dimostra come la posizione”Supina” è NOCIVO ed è responsabile di diversi danni perineale attribuito erroneamente al parto naturale …
La donna è fatta per partorire per via vaginale, eppure ancora oggi molti medici specialisti chiedono parti cesarei per salvare il perineo. Ma nessuno rimette in causa la posizione supina spesso responsabile di questi danni, molto frequenti. - Nella straordinaria ” A Guide to Effective Care in Pregnancy and Childbirth” (guida per una attenzione efficace in gravidanza e durante la nascita) purtroppo non tradotto in italiano finora ma disponibile online gratuitamente (http://www.maternitywise.org/guide), l’ impatto negativo sul lavoro della donna e il feto in posizione supina sono spiegati con dettagliati studi.
Per quanto riguarda la posizione delle donne nel corso della seconda fase del lavoro di espulsione, si veda più precisamente il capitolo 32 ( http://www.maternitywise.org/pdfs/gecpc3ch32.pdf ) - Dr. C. Lucas e il Pr C.Racinet, in un articolo “Posizioni materna per il parto” (pubblicato in” 1998. nella rivista “Aggiornamenti in ginecologia ed ostetricia”, volume XXII, sintetizzato in:
http://www.cngof.asso.fr/D_PAGES/PUMA_98.HTM, indicano che una recente e completa analisi evidenzia che la posizione verticale è associata a una frequenza più bassa di patologie perineali del 3zo grado e una frequenza molto bassa di utilizzo del forcipe … quindi un perineo in migliore stato (ignorando apparentemente i danni intrinseci causati a lungo termine dalla posizione
decubito dorsale come riportato dal Dr.B. Gasquet ).
La spinta addominale superiore e l’uso del forcipe
- L’Associazione francese di urologia considera il parto con spinta addominale superiore responsabile del più grande percentuale di incontinenza. E’ precisato che l’utilizzo dei forcipe o la spinta addominale superiore (una tecnica che dovrebbe essere eliminata) provocano grossi danni perineali.
(http://www.shf-france.org/iblog/B1888685137/C972079501/E492521768/ )
Eppure secondo uno studio statistico appare che 1 donna su 2 subisce la spinta addominale superiore.(http://www.institutdesmamans.com/Online/resumPratiquesObst.pdf), - Il forcipe : l’utilizzazione del forcipe durante il parto è associato a un percentuale importante di alterazione del perineo e della sua innervazione (quindi una degradazione logica della continenza urinale e fecale). (SNOOKS SJ, SETCHELL M, SWASH M,HENRY MM. Injury to innervation of pelvic floor sphincter musculature in childbirth. Lancet. 1984, 2, 546-50. et SULTAN AH, KAMM MA, HUDSON CN ET AL. : “Anal sphincter damage occurs in 80% of forceps, but only 24% of vacuum deliveries ; a major determinant for the development of faecal incontinence”. (Abstract .Br. Soc. Gastroenterol. 1992 ; S47-T159.).
Cominciamo a pensare …